Miele di rovo dai territori selvatici d’Italia

Miele rinfrescante e rimineralizzante prodotto in Italia da apicoltori selezionati, scuro e delicato, poco dolce.

Il rovo selvatico è un arbusto che cresce spontaneo ai margini dei boschi e nelle zone incolte un po’ in tutta l’Europa. Verso il mese di maggio il rovo produce i suoi fiori di colore bianco o rosa sui quali le api raccolgono il nettare per produrre il miele. Dopo circa 40-60 giorni dalla fioritura, la pianta di rovo produce il frutto della mora selvatica. Il miele di rovo è eccezionale per le sue proprietà che lo rendono ottimo come rinfrescante e rimineralizzante. Dal sapore delicato e poco dolce che ricorda i frutti maturi con una nota di rosa. Si presenta di colore da ambrato scuro a nero con un tono rossiccio.

Uso del miele di rovo

Rinfresca e rimineralizza il corpo. Consigliato quale miele da consumare nelle giornate estive. Può essere abbinato a formaggi freschi non stagionati. Ottimo ad esempio con la ricotta.

Proprietà

Astringente, rinfrescante, rimineralizzante. Il miele di rovo è indicato per le infiammazioni, gli stati influenzali e per le diarree infantili. Se vuoi saperne di più sulle diverse proprietà del miele, leggi l’articolo “Il miele e le sue proprietà” sul nostro blog o leggi la presentazione del miele su Wikipedia.

Ingredienti

Miele composto principalmente da nettare di rovo (Rubus ulmifolius). Miele italiano imballato all’origine.

Valori nutrizionali

100 g contengono circa:

Fonte: McCance RA & Widdowson EM (2010). The composition of foods. 6th Edition. Cambridge, England: Food Standards Agency. Immagini: Pianta di rovo di No machine-readable author provided. Noebse assumed (based on copyright claims), Public domain, via Wikimedia Commons.

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Info Allergie

Autorevoli studi scientifici hanno rilevato che alcuni tipi di miele, come per esempio quello di erba medica, possiedono proprietà antiallergiche e possono essere assunti per combattere le allergie. Il miele di per sè non provoca reazioni allergiche, ma può essere portatore di fattori scatenanti delle allergie, come ad esempio i pollini, il veleno d'api o il fruttosio. Per quanto statisticamente rara, la reazione allergica all'assunzione del miele è comunque presente in una piccola quota di popolazione. Tanto più è alta la qualità del miele, tanto più rare sono le probabilità di attivare delle manifestazioni allergiche.

In caso di dubbi circa la possibilità di scatenare una reazione allergica con il miele, si consiglia di iniziare con un'esigua quantità, aumentandola progressivamente in assenza di reazioni.

I sintomi di un eventuale allergia dopo aver assunto del miele si presentano quasi istantaneamente e sono: prurito generalizzato, sensazione sgradevole in bocca, mal di gola, gonfiore, dolori addominali, tosse, vomito e diarrea (nausea), angioedema, asma.

In presenza di uno o più di questi sintomi correlati all'assunzione di miele, si invita a sospendere immediatamente l'assunzione del prodotto e rivolgersi al medico per l'eventuale terapia anti-istaminica.

Per maggiori informazioni consigliamo di leggere le informazioni del aha! Centro Allergie Svizzera:

- Allergia alimentare
- Intolleranze alimentari

- Allergia ai pollini

- Allergia al veleno d'insetti

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Info Diabete

Il miele è molto simile allo zucchero per quantitativo di zuccheri semplici, calorie e indice glicemico. Tale similitudine rende difficoltoso il controllo della glicemia in modo analogo allo zucchero bianco. Rispetto al saccarosio dello zucchero da cucina, il miele apporta una maggiore varietà di zuccheri come maltosio, saccarosio, glucosio, fruttosio e destrosio insieme con vitamine e minerali. Queste ultime sono sostanze molto utili per l'organismo della persona.

Il miele è tutto sommato preferibile allo zucchero. È costituito in prevalenza da fruttosio, che ha un potere dolcificante più alto. Questo permette di ottenere lo stesso grado di dolcezza con una quantità minore di dolcificante. Si tratta di un vantaggio non da poco per chi soffre di diabete e deve fare i conti con la glicemia.

Per il diabetico, il miele è un alimento da utilizzare con moderazione calcolando il carico glicemico complessivo del pasto in cui lo si assume. Rispetto allo zucchero che ha un indice glicemico pari a 61, quello del miele è di 55. Prima di consumarlo, si consiglia di calcolare correttamente il proprio carico glicemico (quantitativo ingeribile). Anche se inferiore a quello dello zucchero, l'indice glicemico del miele è tutto sommato ancora abbastanza elevato. Per questo motivo, si consiglia di aggiungerlo con estrema parsimonia nella dieta di chi è diabetico.

In conclusione, sia il miele che lo zucchero hanno un indice glicemico elevato. Questo significa che nessuno dei due è adatto ad un consumo abitudinario di chi è diabetico. Il miele può essere consumato entro determinati limiti da un diabetico, ma sempre e comunque in modo saltuario.

Per maggiori informazioni consigliamo di leggere le informazioni dell'Associazione Svizzera per il Diabete.

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